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Prima che mi dimentichi di Debora Serracchiani

31/03/2009

Siccome sennò poi mi dite che sono arrogante e voglio avere sempre ragione e penso di saperla più lunga di tutti e altre simili ovvietà, dopo aver visto su YouTube l’intervista di Debora Serracchiani all’Era Glaciale, riconosco di essermi sbagliato. Evidentemente, ero io che non l’avevo capita, ascoltando il suo intervento all’assemblea dei circoli del Pd. Non avevo capito, per esempio, che quando diceva che il problema non era Veltroni, ma la mancanza di una linea chiara su tutti i problemi aperti, intendeva dire proprio questo: che non era affatto colpa del segretario, se il partito non aveva una linea su nulla. E quando diceva che il problema era trovare una sintesi, mica voleva dire che a trovarla dovesse pensarci il segretario, invece di pensare solo a fare la guerra e a dare di quinta colonna e traditore a chiunque esprimesse un dissenso – ma niente affatto! – perché secondo lei il problema del Pd, la mancanza di sintesi, derivava proprio da questo: che c’era un sacco di gente che si permetteva di esprimere posizioni diverse da quelle del capo (evidentemente la Serracchiani non dev’essersi laureata con una tesi sulla dialettica hegeliana, ma io che non mi sono laureato affatto sono l’ultimo a poterlo dire, per cui soprassiedo). E così, con cristallina coerenza, quando diceva che sul testamento biologico come su tutto il resto, ferma restando la libertà di coscienza, la “posizione prevalente” avrebbe dovuto prevalere (“Non ha avuto il giusto riconoscimento”), mica intendeva dire che in questo avesse alcuna responsabilità il segretario che la linea dell’ognun per sé e Fioroni per tutti l’aveva imposta, d’accordo con Fioroni, arrivando fino al paradosso di un segretario di partito che annuncia alle agenzie come voterà in parlamento, presentando la cosa come sua “personale” dichiarazione di voto (e invitando tutti i dirigenti a fare altrettanto), ma figuriamoci! La colpa era ovviamente di tutti gli altri, renitenti a farsi sintetizzare. Anzi, secondo questa logica, ad autosintetizzarsi, senza affaticare il segretario con le loro opinioni, che poi lui si deprime e non fa più la sintesi. E infine, quando la Serracchiani diceva che Di Pietro era a capo di una lista “fai-da-te, personale e personalistica” che non aveva “nulla a che fare con il centrosinistra”, mica intendeva dire che il problema era avere annientato il centrosinistra per resuscitare Di Pietro, ma semmai il contrario, e cioè il non essere stato il Pd abbastanza dipietrista (“lasciando a lui – ha spiegato all’Era Glaciale – temi nostri come la questione morale”). Ragion per cui, sempre secondo la Serracchiani, se adesso, senza Veltroni, le cose vanno un po’ meglio, ma comunque male, la ragione non è che Franceschini ha cambiato linea ma non abbastanza, né che l’ha cambiata troppo: vanno meglio perché ci sono meno dissensi, ma non ancora abbastanza bene perché i “dissidenti” stanno ancora lì, vivi e vegeti. E il bello è che l’elenco dei cattivi va da D’Alema a Rutelli a Fioroni (per interposta Dorina Bianchi) e cioè dal più severo critico al più convinto alleato di Veltroni all’interno del Pd. Insomma, chi ci capisce qualcosa è bravo. Io mi arrendo.

22 commenti leave one →
  1. sonc. permalink
    31/03/2009 16:45

    non capisco cosa tu non capisca. vuole fare il segretario, lei, mica quella che dice quant’è bravo il segretario in carica e quanto dovrebbero darle spazio. uccide un po’ tutti i padri, invece di organizzare convegni sull’ipotesi. non so se poi funzionerà, ma i risultati di quegli altri non mi paiono confortanti, quindi la signora tenta strade alternative.

  2. francesco cundari permalink
    31/03/2009 16:51

    Immagino che dire qualcosa che abbia un senso non sia tra le opzioni disponibili, quando si vogliano uccidere i padri (che mi va benissimo, mi basterebbe evitasse di uccidere anche il principio di non-contraddizione, nella pugna)

  3. sonc. permalink
    31/03/2009 16:54

    quanto sei sofisticato. au parricide comme au parricide.

  4. 31/03/2009 17:00

    Non per fare io la parte di quello che è “arrogante e vuole avere sempre ragione e pensa di saperla più lunga di tutti e altre simili ovvietà”, ma non ho mai pensato che fossero stati gli altri a non capirla.

    E pensa che l’intervento non lo avevo visto nè sentito, ma solo letto. Almeno fino a quando non ho letto quel tuo post, che mi ha spinto a darle una seconda occasione…

    l’intervista dalla Bignardi non l’ho vista e siccome continuo a fidarmi del tuo giudizio nonostante questa recente sbandata, penso proprio che non la vedrò :-)

  5. 31/03/2009 19:02

    Neanche io l’avevo vista, e non l’avrei mai vista se non fosse per tutta questa insistenza nel parlarne. Bene, me l’avete fatta vedere e, per questo, vi porterò rancore :-)

    A me sembra che non ci sia niente di strano, io per primo dico un mare di idiozie, come peraltro la maggior parte della gente.
    È solo che l’avete fatta diventare “famosa” per forza e allora sembra strano e bisogna parlarne, ma direi che è tutto qui.

  6. 31/03/2009 20:37

    Era meglio se ti guardavi Boeri dalla Dandini, fidati.

  7. toni permalink
    31/03/2009 20:48

    Non hai dato retta all’istinto, che scommetto invece ti abbia solleticato immediatamente il raziocinio. Ci avresti azzeccato subito alla prima sillaba emessa da debora.

  8. primoluglio 94 permalink
    01/04/2009 10:38

    ma bene, che bella stagione! la Soncini che fa professione di realismo politico! sarà (lo è) mal riposto, ma insomma, che soddisfazioni, dopo tante volte che ci si è sentiti accusati di “cinismo” per voler un minimo di realismo in politica… Per la Serracchiani sono d’accordo con Cundari, e sono anche sintonizzato sul suo umore.

    Ps comunque, cara Soncini, ammesso che ciò che la Deborah dice sia sopportabile – cioè la balla sesquipedale del “troppo dissenso” nel Pd, quando la segreteria Veltroni è iniziata con un’incoronazione imperiale e continuata con ottima repressione e scomunica di ogni dissenso, equiparato a tradimento – senza dire qualche cosa di sensato e di analiticamente corretto non solo i padri non li uccide, ma gli dà il Viagra. Anche qui ha ragione Cundari.

  9. 01/04/2009 11:59

    Non ti arrendere! Mi candido a diventare il tuo leader: ho studiato a lungo tutte le tue analisi e le ho condensate in questo programma di governo “Veltroni brutto brutto brutto. D’Alema buono buono buono”. Chi non se lo tatua sul petto, peste lo colga.
    L.

  10. francesco cundari permalink
    01/04/2009 12:20

    Come al solito, il tuo problema è la comprensione del testo. Magari per colpa mia che non so scrivere, non lo escludo affatto, ma il problema è tutto lì. Anche nell’intervento all’assemblea dei circoli, che avevo apprezzato nel post precedente, la Serracchiani se la prendeva con D’Alema e i dalemiani. La differenza – concentrati, qui viene la parte difficile – è che lì nel prendersela con D’Alema (e altri) diceva cose sen-sa-te, se vuoi opinabili come tutte le opinioni, ma sen-sa-te (o almeno che a me parevano tali). Nell’intervista all’Era Glaciale, invece, nel prendersela con D’Alema, Rutelli, ecc, diceva cose non solo, secondo me, sbagliate, ma soprattutto senza senso e in contraddizione l’una con l’altra (come ho cercato di spiegare qui sopra, evidentemente senza riuscirci)

  11. sonc. permalink
    01/04/2009 12:54

    non ho capito quello sopra luca che vuole da me, ma non ho manco capito come faccia luca a pensare che tu consideri buono d’alema, quindi forse oggi ho dei problemi di comprensione in generale. ho capito però che la determinazione di questa tizia qui a dimostrare 12 anni è geniale http://www.rainews24.it/ran24/player/video.asp?videoID=11946 – e chiunque abbia un po’ di familiarità con bette davis sa che delle donne ambiziose fatte a forma di dodicenne non ci si libera tanto facilmente.

  12. simone.liuzzi permalink
    01/04/2009 14:04

    Amen. Forse l’unica soluzione è accantonare Debora e tenerci il suo discorso, che poi nessuno ci impedirà di interpretarlo a modo nostro. In fondo una politica “meno personalistica” l’ha proprio proposta lei. Però temo abbia ragione Sonc.
    E se il problema fosse la tv, o meglio la politica da talk-show?

  13. matar permalink
    01/04/2009 18:16

    Io non ho sentito l’intervento della Serracchiani (avevo scritto Seracchioni; sono andato a controllare e ho corretto): neanche dopo l’ammoina che s’è fatta.
    Prescindo da quanto ha detto.
    Ho una sola domanda.
    Credete davvero che i leader possono nascere così?

  14. simone.liuzzi permalink
    01/04/2009 22:37

    Ecco, vedete che abbiamo un problema? Una (segretaria comunale) fa un discorso vuoi sensato vuoi no vuoi non tutto che solleva un tot di bailamme e noi invece di parlare dl contenuto ci mettiamo subito a discutere se può essere o no il nuovo leader.
    Abbiamo un problema.

  15. Tomgiu permalink
    03/04/2009 13:40

    eccola là… l’hanno candidata…

  16. mike permalink
    21/04/2009 14:03

    le persone semplici (come me) hanno capito benissimo cosa stava dicendo la debora nazionale. E’ un’icona in questo momento ed è giusto che il pd le dia la possibilità di far sognare un po’ tanti elettori stufi delle seghe mentali dei dirigent pd.

  17. vincerefacile permalink
    30/04/2009 01:57

    Ho l’impressione che molti squallidi opportunisti, aspiranti politici con i loro discorsi vuoti, da tempo in cerca di visibilità, senza molti risultati, si siano sentiti un po’ trombati nel vedersi superare in tempo record da Debora e si rifiutino di valutarla per quello che è: una splendida fuoriclasse.
    Forse questi signori, per consolarsi delle loro ambizioni mancate, avrebbero preferito vedere in Parlameto una certa Noemi?

  18. Maurizio permalink
    09/06/2009 10:00

    Ma si’ dai, la Serracchiani e’ un prodotto mediatico tanto quanto l’amato Cavaliere, sono due facce della stessa medaglia.

    Parla parla parla e dice solo ovvieta’ o cose contradditorie. Ho cercato il suo programma per le europee e ho trovato 4 idee in croce di una generalita’ imbarazzante.

    Aggiungiamoci che festeggia mentre nella sua regione pdl+lega arrivano al 50% e capiremo quanto la sua sia una politica esclusivamente personalistica.

  19. salvatore permalink
    12/06/2009 14:58

    Ci sono dei punti sui quali la dialettica interna non è espressione di pluralismo o di tutte quelle belle e alte cose che fanno grande un partito, ma è espressione, invece, di “tradimento”. Se alle primarie D’Alema ha appoggiato Veltroni, lo ha fatto perchè ne condivideva la linea politica. (Se poi l’abbia fatto per ragioni diverse, non cambia nulla; l’appoggio, in una simile competizione, implica necessariamente la condivisione della linea). Se il giorno dopo le primarie a D’Alema la linea fa schifo, e spinge la dialettica interna sulla definizione di una linea alternativa, cosa ne dobbiamo dedurre? Io ne deduco che D’Alema non si è comportato con coerenza, a prescindere dai torti e dalle ragioni nel merito.

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